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Commenti al testo di Klara Rubino
Pindaro canta
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Klara Rubino
- 01/10/2018 11:16:00
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Ops! Venuto male il copia incolla: prima terzina dopo mare a capo!
Dedicata ad Alberto Becca!
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Klara Rubino
- 01/10/2018 11:12:00
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Telemaco siede e resta in attesa di suo padre, un eroe una leggenda serra la rabbia; nella mano chiusa, ché lorda dei Proci la Reggia affonda.
Un mendicante vestito di stracci, canta, Pindaro, negli occhi di Argo, gli strappa lacrime, paterni abbracci. Canta la fine dun lungo letargo! Or lorda diventa onda,e un muro, il mare dassenza lombra, più, non lo confonda; luce e calore riemergano allalba!
Lalma è pronta, già adesso a navigare. La lunga spada la vita circonda. Ed il lieto fine, sul mito, piomba.
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Alberto Becca
- 30/09/2018 21:32:00
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Pindaro canta, Pindaro silenzioso, tra la risacca del mare e un rumoroso miraggio, un frastornante omaggio a tutti i Pindaro del mondo, un giocoso irreversibile girotondo a cui, durante l esistenza, tutti partecipiamo, un poco Pindaro e un po Telemaco siamo, un po cantanti e un po profeti, spesso sommersi da un mare di divieti da cui si emerge, si respira, e , se possibile, alla fine della nuotata, ci si ritira
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Klara Rubino
- 30/09/2018 09:39:00
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Caro Giovanni, non temo più perciò thank you ...felici giorni!
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Giovanni Rossato
- 29/09/2018 22:05:00
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Non temere si capisce benissimo quello che vuoi dire ed è per davvero una perla. Brava
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Klara Rubino
- 29/09/2018 11:58:00
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Grazie, Salvatore per questo tuo dotto commento, Pindaro cantava degli atleti delle Olimpiadi, spesso figli di famiglie nobili, come i figli dei tiranni Siracusani, ma era un poeta, al di là delle circostanze storiche. Nella religione greca gli dei erano simili agli uomini e gli uomini per contro non così dissimili agli dei, od agli eroi, semi divini. Non cera un anelito ad una vita ultraterrena perfetta ed eterna in contrapposizione alla nostra imperfetta e peritura; cito Pindaro pertanto, come invito a credere in se stessi, qui , in questa vita, a sognare per trovare la forza, a vincere per raggiungere vette di pieno fulgore. Questa mia poesia si basa sulla contrapposizione tra i granelli di sabbia, tra i quali era nascosta una perla, e la scogliera, le rocce. I primi si lasciano coinvolgere dalle onde e dalle correnti della vita, così come dal canto di Pindaro; i secondi no, oppongono salda resistenza e scetticismo. Infine gli scettici ed immobili, soccombono sotto londa che è mossa proprio da quella perla, ascesa in cielo, la luna, che ora muove le maree; questo perché il mondo dei voli Pindarici è un mondo dove regna la fantasia, ma fantasia creatrice! Un augurio ed invitp che rivolgo a me stessa!
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Salvatore Armando Santoro
- 28/09/2018 23:35:00
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Klara in questa bella poesia canta Pindaro, il poeta dellantichità per eccellenza, testimone della poesia corale. Unico neo, la sua sudditanza a due tiranni siracusani. Ma godette di grande fama allestero ed anche Alessandro Magno, distrutta Tebe, patria di Pindaro, volle salvare, in segno di rispetto per la fama goduta dal poeta, solo la casa dove era nato e risparmiò anche dalla sciavitù tutti i suoi congiunti.
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